Aldo TAGLIAFERRO
(Legnano, 1936 - Parma, 2009)
Aldo Tagliaferro nasce a Legnano, città in cui trascorre i primi anni della sua vita e dove svolge, fin dall’età giovanile, un’intensa attività pittorica. Nel 1953 entra a far parte dell’Associazione Artistica Legnanese esponendo le sue opere pittoriche figurative nelle numerose collettive organizzate dall'Associazione. Nel frattempo a Milano, dove lavorava, ha modo di frequentare le gallerie d’avanguardia.
Agli inizi degli anni sessanta decide di dedicarsi pienamente alla professione artistica e nel 1963 tiene all’Associazione di Legnano la sua prima personale, che viene visitata dal costruttore edile e collezionista Felice Valadé. Questi gli offre la possibilità, nel medesimo anno, di trasferirsi a Sesto San Giovanni (MI) al “Quartiere delle Botteghe”, come lo aveva chiamato il costruttore, il quale aveva messo a disposizione una trentina di studi ad alcuni artisti in cambio di quadri. Grazie a tale opportunità si era formato un gruppo di artisti che rappresentavano le tendenze più significative del momento: dalla nuova figurazione di De Filippi e Ceretti a quella segnica di Vermi e Bionda, dalle ricerche oggettuali di Castellani e Bonalumi al concettuale di Fabro, etc.; in questo contesto, Tagliaferro ha la possibilità di conoscere confrontarsi con questi artisti.
Dopo un periodo di riconsiderazione del suo lavoro, individua la propria problematica: dal 1965 inizia una ricerca che vuole essere “documentazione” e analisi critica del contesto socio-politico e del comportamento dell’uomo.
Per poter essere più vicino alla realtà usa delle immagini fotografiche, recuperate dalla cronaca perché testimonianze di “eventi” che rielabora e restituisce in senso critico.
In questo percorso cerca delle soluzioni formali per ridare all’immagine quell’emotività iniziale che l’assuefazione aveva “corroso”, utilizzando anche delle immagini in contrapposizione e la ripetizione differenziata della stessa immagine.
Espone il primo lavoro con le immagini fotografiche nel 1965, al Premio di pittura San Fedele di Milano. L’opera solleva molte discussioni in quanto la critica d’arte sostiene che la fotografia “non é pittura”.
A quei tempi esporre i lavori fotografici negli spazi tradizionalmente occupati dalla pittura non era facile: la fotografia veniva considerata un’arte minore e poter mettere in mostra e in discussione tali ricercheera già un consolidamento del proprio lavoro.
La serie di lavori fotografici Rapporto quotidiano politico, del periodo tra il 1965 e il 1968, rappresenta un’analisi critica degli eventi socio-politici trasmessi dai mass media di quei tempi; vengono utilizzate immagini recuperate dalla cronaca, che consentono una documentazione e al contempo una lettura soggettiva della realtà.
Con Immagini differenziate, del 1968, l’analisi s’incentra su immagini ripetitive, ma differenziate nel colore, attraverso l’uso della carta pellicolabile, che consente di trasferire la propria emulsione su supporti diversi.
L’attivismo politico del Sessantotto induce Tagliaferro aun momento di riflessione, portando l’attenzione sull’utilità della partecipazione diretta anziché continuare a fare dei lavori socio-politici.
Nello stesso anno aderisce alla Mec-Art, poi dal 1971 prosegue la ricerca fotografica in modo autonomo.
Tra il 1968 e il 1969 orienta la propria ricerca sulle molteplici possibilità dell’uso dell’immagine fotografica. Tra le varie ricerche: Immagini fusibili, come possibilità di far interagire due immagini. Nel suo lavoro la sperimentazione è molto evidente, così come attestano l’uso della carta pellicolabile, grazie alla quale ottiene delle immagini ripetitive ma differenziate, oppure della tela emulsionata.
In Analisi all’interno dell’ immaginee sulla sua possibilità combinatoria, del 1969, viene affrontato il tema della mercificazione della donna, attraverso l’utilizzo di quattro immagini (ilviso di una donna, il busto di un uomo, un ragazzo, un occhio)e di un retino che ha una duplice funzione, come elemento coagulante e come scansione dell’immagine.
Nel 1970, con Verifica di una mostra, volendo continuare a lavorare sulla realtà, inizia a usare direttamente la fotografia. Durante una sua mostra “registra” degli eventi e fa un’analisi sulla fruizione dell’opera d’arte, ponendo in relazione i rituali della mostra e il comportamento del fruitore, lavoro che viene poi aggiunto alla mostra stessa.
Formalmente il lavoro si sviluppa con delle strisce di fotogrammi ingrandite ed esposte su un piano inclinato, cominciando così una ricerca sulla macro-immagine e sulla prossemica della fruizione dell’opera d’arte.
Dello stesso anno è anche il lavoro Tavola didattica, composto da sei prove con annotazioni per l’esecuzione della serigrafia “Verifica di una mostra”, che mostra in modo analitico le fasi della sua costruzione; in questo modo, l’artista vuole modificare lo spazio contemplativo tipico della galleria in uno spazio di conoscenza e partecipazione.
Invitato a produrre un manufatto all’interno della XXXV Biennale di Venezia, con “Analisi di un ruolo operativo” approfitta dell’occasione per fare un’analisi critica e ironica del ruolo dell’artista in una condizione precostituita che in modo ironico viene contrapposta alle immagini e ai regolamenti di uno zoo.
Un lavoro analogo è Soggiorno temporale-Soggiorno eternodel 1972, nel quale utilizza ancora delle immagini in contrapposizione, analizzando criticamente i rituali legati ai cerimoniali della morte, in cui viene “pubblicizzato” anche il proprio dolore come se fosse un prodotto di consumo.
La sua ricerca, oltre a esaminare criticamente eventi del contesto sociale, si orienta verso una direzione più specifica del comportamento dell’uomo. Nel 1973, con il lavoro Memoria - identificazione come sovrapposizione della realtà, sviluppa infatti un’indagine sulla memoria e sull’identificazione, ponendo in relazione la realtà con un momento intimistico.
In Sovrapposizione alla realtàrappresenta immagini fotografate (i muri di una galleria), le quali vengono riposizionate nello stesso punto che viene fotografato nuovamente. Questa ricerca vuole dimostrare la variabilità della realtà, anche se immutata, in rapporto al tempo.
Nel suo percorso di ricerca e sperimentazione, Tagliaferro non si limita a contrapporre delle immagini che interagiscono, è anche interessato a contrapporre le problematiche. Con Analisi del feticismoda un’immagine trovata, del 1976, si sposta ancora “all’esterno” fissando dei “segnali” del nostro contesto per verificare le molteplici possibilità di lettura di un’immagine allorquando è isolata e trasferita dal suo contesto, proponendola in una soluzione formale dove il fruitore resta contenuto nell’immagine stessa.
Vale la pena sottolineare come le analisi di Tagliaferro abbiano sempre un riferimento nella realtà, aspetto che viene ribadito nel 1977, conEvidenziazione attraverso laquotidianità del vivere, in cui una “registrazione” del reale gli permette di sviluppare un’analisi sull’istinto e la razionalità dell’uomo.
Con il lavoro L’Io-ritrattodel 1979, che rappresenta un’analisi del dualismo del proprio “Io” e della sua mutabilità, l’artista pone in discussione se stesso rappresentando la propria “immagine” scissa per metà in positiva e l’altra in negativa.
Nello stesso anno Tagliaferro si trasferisce in Africa, nello Zaire (attuale Repubblica Democratica del Congo), dove soggiorna un paio d’anni, entrando in contatto con la cultura africana. Tornerà in Africa anche negli anni successivi, in Nigeria,restandoparticolarmente attratto da una delle ultime tradizioni ancora presenti nel Continente nero: lepettinature, che nel ciclo Dal segno alla scrittura,del 1983, vengono analizzate per il “segno” che esse tracciano, estraniandole dal contesto, ma non dalla loro sfera segnica.
Con l’ultimo lavoro, del 2000, Sopra/Sotto - un metro di terra, l’artista ritorna all’analisi intimistica con la quale esplora il rapporto tra il proprio io e “l’esterno” in una relazione temporale, attraverso l’utilizzo di tre elementi: il cielo, la terra e il paesaggio. Nei suoi lavori Tagliaferro usa sempre delle soluzioni formali che aiutano a evidenziare le problematiche; in questo frangente,utilizza due serie parallele di immagini di grandi dimensioni che interagiscono, come in alcuni lavori precedenti, ponendo il fruitore all’interno dell’immagine. Come sostiene l’autore, nella micro-immagine è il fruitore che controlla l’immagine, mentre nella macro è l’immagine stessa che interagisce col fruitore.
MOSTRE PERSONALI
1965
Galleria Corso Venezia – Milano
1966
Galleria 2000 – Bologna
Galleria Pagani, Milano
1967
Galleria del Grattacielo – Milano
Galleria Pagani – Milano
1969
Galleria Ciak – Roma
1970
Galleria La Bertesca – Genova
1971
Galleria Christian Stein – Torino
Galleria Paramedia – Berlino
1972
Galleria del Naviglio – Milano
Galleria Il Gelso – Lodi
1973
Galleria L’Uomo e l’Arte – Milano
1974
Galleria Il Gelso – Lodi
1976
Galleria 72 – Bergamo
1977
Galleria del Naviglio – Milano
1979
Galleria del Cavallino – Venezia
AAL/Centro Cantoni – Legnano
1983
Galleria Milano – Milano
1984
Galleria Corsini – Intra
1986
Studio Dossi – Bergamo
1988
Stanze del segno – Sciacca Terme
1997
Galleria La Meridiana – Agrate Brianza
Galleria Vanna Casati – Bergamo
2000
Galleria Melesi – Lecco
2001
Galleria Milano – Milano
Fondazione Bandera per l’Arte – Busto Arsizio
2004
Cecé Casile – Milano
2006
Galleria Elleni – Bergamo
2009
Galleria L’Elefante – Treviso
Galleria VV8 artecontemporanea – Fotografia Europea 2009 – Reggio Emilia
2010
Aldo Tagliaferro- La duplice forma dell'io - Galleria Delloro – Roma
2011
Aldo Tagliaferro – Identificazione e memoria – Chiesa di San Carlo – Fotografia Europea 2011 – Reggio Emilia
Incontro con Aldo – Una mostra in omaggio ad Aldo Tagliaferro – Maurer Zilioli Contemporary Arts – Brescia
Aldo Tagliaferro – L’immagine trovata – MAGA – Gallarate
2013
Aldo Tagliaferro. Verifica di una mostra 2.0 - Osart Gallery, Milano
2015
Aldo Tagliaferro Riscrivendo, Libreria Libri Risorti, Reggio Emilia
2018
Aldo Tagliaferro. MEMORIA IDENTIFICAZIONE - Osart Gallery, Milano
2019
Aldo Tagliaferro. Verifica di un artista, Galleria VV8, Reggio Emilia
MOSTRE COLLETTIVE
1965
Premio San Fedele- Milano
Premio Ramazzotti – Milano
1966
Premio San Fedele – Milano
Premio Piazzetta – Sesto San Giovanni
1967
Biennale di Bolzano
Prospettive 3 – Galleria d’arte internazionale Due Mondi - Roma
1968
Pittura meccanica per una nuova iconografia Mec-Art – Galleria Apollinaire, Milano – Modern Art Agency, Napoli – Galleria Il Canale, Venezia
Pluralità viva – Martinengo (BG)
1969
Mec-Art/10 – Galleria Ciak, Roma
Coincidenze – Massafra (TA)
“Pro” – Museo Charlottenburg, Copenhagen
1970
“Qualcosa in più” – Galleria La Bertesca, Fiera di Genova
Confronti – Galleria Modulo, Milano
XXXV Biennale di Venezia (proposta per una esposizione sperimentale)
Arte e Fotografia – Palazzo dell’Arte, Milano
Arte e Critica '70 – Modena
Fotografia Creativa – Centro La Cappella, Trieste
1972
Faites votre jeu – Galleria del Cavallino, Venezia
Photography into Art – Camden Arts Center, Londra
Fotografia come rivelazione – Bellagio
1973
Combattimento per un’immagine – Galleria Civica d’Arte Moderna, Torino
Arte e Fotografia – Galleria Christian Stein, Torino
Medium fotografie – Städtisches Museum, Leverkusen
XV Triennale di Milano
1974
XXVIII Biennale d’Arte Città di Milano
Fotomedia – Museum am Ostwall, Dortmund
Premio Capo d’Orlando
1975
Sempre cose nuove pensando – International Cultureel Centrum, Anversa
Fotomedia – Rotonda della Besana, Milano
1976
Foto e idea, Comune di Parma
1977
Pratica Milano – Studio Marconi, Milano
Trigon 77, Graz
Premio Città di Gallarate
1978
VI Biennale della Grafica, Firenze
Artisti Lombardia degli anni ’60 – Palazzo del Turismo, Milano
1979
Mec-Art – Galleria Il Dialogo, Milano
1980
La Mec-Art – Galleria Corsini, Intra
Camere Incantate – Palazzo Reale, Milano
1981
Lombardia: Vent’anni dopo – Castello Visconteo, Pavia
1982
Arteder ’82, Bilbao
1985/86
Experimental Italian Photography – Monclair College, New Jersey – Shadai Gallery, Tokio – Teatro Municipal, Buenos Aires
1987
Ars Vivendi ’87 – Museum Reimekan, Kyushu
1988
50 anni di fotografia sperimentale in Italia (1935-1985) – Centro Culturale Pier Paolo Pasolini – Agrigento
1990
Foto/pittura – Galleria Il Gelso, Lodi
1994
Luci e Ombre – Comune di Agrate Brianza
1995
Tre autori, tre generazioni – Santa Maria delle Croci, Ravenna
1996
Oltre la cornice – Museo Ken Damy, Brescia
1998
Pagine di fotografia italiana– Galleria del Gottardo, Lugano
Fotografia e arte in Italia 1968-1998 – Galleria Civica di Modena, Modena
2001
Il colore delle ciminiere – Palazzo Leone da Perego, Legnano
2002
Fotografia italiana 1950 - 2002 - Museo Epicentro, Gala di Barcellona (ME)
La fotografia negli anni ’70, fra concetto e comportamento - Galleria Martano, Torino – Galleria Martini e Ronchetti, Genova
Arte in fotomedia - Galleria Milano, Milano
Utopie Quotidiane - PAC, Milano
Il Gelso di Giovanni Bellinzoni - Ex Chiesa di San Cristoforo, Lodi
IX esposizione nazionale Artisti per l’Epicentro – Fotografia Italiana 1950-2002, Museo delle Mattonelle Epicentro, Gala di Barcellona (ME)
2003
Percorsi della memoria - Museo Pagani, Castellanza (VA)
2004
Quetzal (con Ettore Sottsass) - Galleria Modernariato, Milano
Su la testa (promossa dalla Fondazione Mazzotta) - Stazione Centrale, Milano - Stazione Santa Lucia, Venezia
In…chiostro – Ex Monastero degli Olivetani, Nerviano (MI)
2005
Gli artisti dell’Artistica – Freddo/Caldo – Museo Pagani, Castellanza (VA)
2006
Arte senza miti – Centro Arte Contemporanea Cavalese (TN)
2007
In pubblico - Museo Villa Croce, Genova
Dal Sogno al Segno - Palazzo Leone da Perego, Legnano (MI)
2008
Tempo fotografia e creatività - Osart Gallery, Milano
Fotografando – dalla Mec-Art al digitale - Biblioteca Centro Culturale, Nembro (BG)
Idoli Pagani - Museo Pagani -Castellanza (VA)
2009
Second Skin - Spazio Paraggi, Treviso
Mostra collettiva di artisti contemporanei - Galleria L’Elefante, Treviso
2010
MEC ART – Arte oltre la fine della pittura - Galleria Elleni, Bergamo
La Polifonia del Mondo – Fotografie 1964 - 2010 - De Primi Fine Art, Lugano
Visi, ritratti, corpi - MACRO (Museo d’Arte Contemporanea Roma)Roma
MEC ART - Arte oltre la fine della pittura - Frittelli Arte Contemporanea, Firenze
Mostra prime acquisizioni Collezione Civica d’Arte - Museo d’Arte Contemporanea, Sella di Lodrignano, Neviano degli Arduini (PR)
Geografia senza punti cardinali – La fotografia nell’arte degli anni ’70 in Italia - Galleria Giorgio Persano, Torino
Il linguaggio fotografico associato al progetto - Galleria L’Elefante - Treviso
2011
Mec-Art Italiana - Bergamo Arte Fiera - Bergamo
Memoria Variabile - Galleria Milano - Milano
Sulla Parola – Le Parole nell’arte tra Sessanta e Settanta - Fabbriche Chiaramontane, Agrigento
MEC ART – Oltre la pittura, verso la fotografia - Galleria d’Arte Bergamo, Bergamo
FOTO/GRAFIA - Galleria Elleni - Bergamo
Italian '70s – Arte concettuale italiana - Osart Gallery, Milano
2012
Ad libitum - Fondazione Bandera per l’Arte, Busto Arsizio
Arte e Ambiente - Galleria L’Elefante, Treviso
Homini & Domini – Il corpo nell’arte fotografica, Libreria Lovat, Villorba (TV)
Gli spazi dell’arte – Dalla pop art al concettuale, Antico Palazzo di Città, Cagliari
Il corpo solitario – Autoscatti contemporanei, Maurer Zilioli Contemporary Arts, Brescia
2013
“Con lo sguardo degli altri”. La collezione fotografica di Roberto Mutti - Palazzo Comunale, Seriate (BG)
Corpi in azione / Corpi in visione - Esperienze e indagini artistiche 1965-1980 - Museo Pecci, Milano
Arte e Antropologia: opere ed esperienze negli anni Settanta - Il Chiostro Arte Contemporanea, Saronno (VA)
E subito riprende il viaggio …, Triennale di Milano
ll cadavere e il chirurg - La Bottega di Cecé Casile, Milano
Sguardi sul tempo - Percorsi nella fotografia d’autore - Casa dei Carraresi, Treviso
E subito riprende il viaggio …, Reggia di Monza
Il corpo solitario – Autoscatti contemporanei -Palazzo della Penna, Perugia
FOTO/grafia - Spazio19, Treviglio (BG)
2015
Renata Boero | Giorgio Ciam | Luca Serra | Aldo Tagliaferro - VV8 Arte Contemporanea, Reggio Emilia
2016
L'inarchiviabile / The Unarchivable. Italia anni '70 - FM Centro per l'arte contemporanea, Frigoriferi Milanesi, Milano
FLASHBACK. Fotografia italiana di sperimentazione 1960-2016 - Palazzo Ducale, Genova
Le stanze della fotografia - Palazzo Leone Da Perego, Legnano
Conceptual Photography - Osart Gallery, Milano
Conceptual Photography. Fotografia concettuale e internazionale anni '60/'70 - TOMAV, Moresco
Camere in prestito - Photographica Fine Arts, Lugano
Versus. La sfida dell'artista al suo modello in un secolo di fotografia e disegno - Galleria Civica di Modena, Palazzo Santa Margherita, Modena
Flashback. Fotografia italiana di sperimentazione 1960-2016 - Palazzo Ducale, Genova
Conceptual Photography. Vito Acconci, Vincenzo Agnetti, Carlo Massimo Asnaghi, Giuseppe Chiari, Giuseppe Desiato, Joe Jones, Kenneth Josephson, Ketty La Rocca, Elio Mariani, Duane Michals, Dennis Oppenheim, Claudio Parmiggiani, Aldo Tagliaferro, Franco Vaccari, Minor White, Michele Zaza, TOMAV – Torre di Moresco Centro Arti Visive, Moresco (FM)
Le stanze della fotografia, Palazzo Leone da Perego, Legnano
L'immagine della parola, Galleria L'Elefante, Treviso
Camere in prestito, Galleria Photographica Fine Art, Lugano
Dieci Anni di Fotografia Europea 2007 -2016. VV8 arte contemporanea, Reggio Emilia
2017
Questioni di Famiglie - Centro Italiano della Fotografia d'Autore-Bibbiena (AR)
Cielo e terra - Galleria Milano - Milano
Settant'anni nei sentieri dell'arte – essere nel contemporaneo - Pinacoteca del Castello Visconteo, Legnano
2018
PHOTOSEQUENCES -Osart Gallery, Milano
Mario Cresci e Aldo Tagliaferro. Interferenze - Galleria Elleni, Bergamo