Su Artsy fino al 9 settembre 2021
"Le forze motrici di un’arte viva del ritratto non sono da ricercarsi esclusivamente nell’artista ..."
- Aby Warburg
Osart Gallery presenta una selezione di opere figurative degli ultimi due decenni, di artisti come Ulla Von Brandenburg, Katharien De Villiers, Vladimir Dobussarsky & Alexander Vinogradov, Jitish Kallat, Hayv Kahraman, Richard Mudariki, Serge Alain Nitegeka, e Naomi Fisher. Il gruppo di opere mira a creare connessioni tra le modalità rappresentative di contesti e anni diversi.
L'arte del ritratto è profondamente connessa alla coscienza di sé, ma anche alle tensioni politiche e sociali, alla memoria e ai traumi collettivi. Attraverso gli occhi di alcuni maestri contemporanei, ma anche di artisti emergenti, la figurazione e l'impiego consapevole di tecniche tradizionali, come il disegno e la pittura, sono capaci di rendere note le molteplici relazioni tra personale e politico, ma anche lo scontro tra stereotipo ed espressione di sé.
I lavori scelti rovesciano iconografie tradizionali, affrontano ricordi personali (Nitegeka), coinvolgono temi sociopolitici (Mudariki, Kallat), o immagini quotidiane (De Villiers). Alcune delle opere rappresentano il corpo femminile da prospettive lontane, come soggetto attivo oppure reso oggetto (Kahraman, Fisher, Von Brandenburg, Vladimir Dobussarsky & Alexander Vinogradov).
Riprendiamo, a proposito di questa selezione, le parole di Richard Mudariki: "Ho realizzato che la politica non è solo quella statale, ma anche quella della società, quella delle nostre vite, ci sono questioni politiche nel mondo dell'arte, ci sono questioni politiche nelle relazioni tra uomo e donna, c'è sempre qualche questione politica quando due forze interagiscono o si scontrano. Quindi c'è qualche forma di finzione in relazione questioni politiche, e questo è il motivo per cui nel mio lavoro inserisco le situazioni in cui mi trovo."
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